L’amianto, chiamato anche absesto, è un minerale molto comune in natura, con struttura microcristallina e aspetto fibroso.
Appartiene alla classe chimica dei silicati ed alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.
Si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.
La struttura fibrosa conferisce all'amianto sia una notevole resistenza meccanica sia un'alta flessibilità.
L'amianto resiste al fuoco e al calore, all'azione di agenti chimici e biologici, all'abrasione e all'usura (termica e meccanica).
E' facilmente filabile e può essere tessuto.
E' dotato inoltre di proprietà fonoassorbenti oltre che termoisolanti.
Si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC).
Pertanto, l'amianto è un minerale praticamente indistruttibile, non infiammabile, molto resistente all'attacco degli acidi, flessibile, resistente alla trazione, dotato di buone capacità assorbenti, facilmente friabile.
Le caratteristiche proprie del materiale e il costo contenuto ne hanno favorito un ampio utilizzo industriale.
Dall'antichità fino all'epoca moderna l'amianto è stato usato per scopi “magici” e “rituali”: i Persiani e anche i Romani usavano l'amianto per avvolgere i cadaveri da cremare, allo scopo di ottenere ceneri più pure e chiare.
Una credenza popolare diceva che l'amianto fosse la “lana della salamandra”, l'animale che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno.
Marco Polo ne “Il Milione” sfata questa leggenda e racconta che nella provincia cinese di Chingi-talas, il materiale veniva filato per ottenere un tessuto da tovaglie.
Risale al ‘600 la ricetta del medico naturalista Boezio che dimostra l'uso dell'amianto nelle medicine dell'epoca.
L'amianto è rimasto presente nei farmaci sino agli anni '60 per due tipi di preparati: una polvere contro la sudorazione dei piedi ed una pasta dentaria per le otturazioni.
La prima utilizzazione dell'amianto nell'industria risale alla fine del 1800: nello stesso periodo, in Austria, inizia la produzione di cemento-amianto.
Nei primi del ‘900, l'amianto viene usato nelle metropolitane di Parigi e di Londra per sostituire materiali facilmente infiammabili o che producevano scintille.
Nel 1932 viene usato per la coibentazione del transatlantico Queen Mary.
Questi eventi furono molto reclamizzati tanto da indurre una eccessiva confidenza con l'amianto fino a favorirne una massiccia diffusione in scuole, ospedali, palestre, cinema oltre che in tutti i settori industriali.
In Italia nella seconda metà degli anni '50, si iniziano a coibentare con l'amianto le carrozze ferroviarie, fino ad allora isolate con sughero.
Nel 1912 un ingegnere italiano costruisce per primo una macchina per la produzione di tubi in cemento-amianto.
La produzione e l'uso di manufatti in cemento amianto per l'edilizia sono aumentati fino al 1994, dopo di che sono cessati in seguito all'entrata in vigore della Legge 257/92.