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DISTRETTI SANITARI

SPORTELLO DEMOCEDE

CAMPAGNE DI PREVENZIONE


Non tarda ad arrivare la precisazione del Direttore Generale dell’Asp di Crotone, Rocco Antonio Nostro, sul servizio andato in onda domenica scorsa su Rai Uno - nel corso della trasmissione L’Arena condotta da Massimo Giletti - e in cui viene, per così dire, preso di mira il pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio. Qui di seguito la nota integrale diffusa dall’Azienda Sanitaria Provinciale.

***

Nell’intento d’evitare ulteriori possibili speculazioni mistificatorie in danno all’ASP di Crotone e specificatamente nei confronti del suo Presidio Ospedaliero, San Giovanni di Dio, da parte di indecenti ed ingannevoli servizi dei mass media che di recente, anche per il tramite dell’uso televisivo hanno, stravolgendo la realtà, camuffato da deficienze, da negligenze od illegalità, tutto ciò che invece è sacrificio, abnegazione, impegno ed attenzione profusi indistintamente da tutti gli operatori dell’intera ASP ed in particolar modo da parte degli addetti d’alcuni reparti sanitari specifici (vedi Pronto soccorso, ginecologia-ostetricia, rianimazione e simili), si vuole chiarire che questa Direzione Generale, ha iniziato una azione legale volta a ristabilire la verità ed a richiedere l’indennizzo dei danni palesi procurati all’intera immagine dell’ASP, nei confronti della RAI per aver confezionato e diffuso il servizio televisivo all’interno del palinsesto della trasmissione “l’Arena” nonché nei confronti di tutti coloro che, attualmente ignoti, si dimostrerà si siano resi responsabili, scientemente o subdolamente, delle sottili illazioni costruite ad arte con cui il video ha inteso rappresentare il pronto soccorso dell’Ospedale di Crotone come simile o peggiore a quello dell’Umberto I° di Roma.

Tutti ricorderanno cosa è successo, nel corso della settimana trascorsa, nel pronto soccorso del detto ultimo ospedale ove è stata ritrovata, dalla Commissione sugli errori medici una paziente in attesa da ben quattro giorni, legata alla barella.

La trasmissione diffusa dal primo canale della Rai durante la giornata di domenica 26/02, con spezzoni di video, dichiarato dal conduttore come registrato all’interno dei locali del pronto soccorso di Crotone e didascalie non perfettamente rispondenti alle dichiarazioni degli intervistati (d’altronde celati nelle loro identità) aveva tutta l’evidente intenzione di raccordare la realtà di corsia, in cui non si riscontrava per altro alcuna anomalia evidente, come degradata e decisamente inefficiente e parimenti assimilabile, se non peggiore di quella del preindicato PS romano;

tali intenti fraudolenti, mistificatori, ingannevoli e non veritieri intorno alla effettiva vita e qualità del reparto di pronto soccorso sono denunciati e verranno contrastati ed opposti nelle più idonee sedi giudiziarie da questa Direzione Generale non semplicemente per vedere riconosciuta, verso la medesima platea e con la medesima audience, la verità circa l’impegno e la professionalità con cui gli operatori si adoperano, ma altresì per vedere rimborsato ogni certo danno procurato per avere propalato nei confronti della azione profusa dalla direzione strategica dell’ASP notizie tendenziose, manipolate, ingannevoli ed alterate che nel concreto hanno recato un danno rilevante alla detta azienda sanitaria.

Né deve dirsi che le riprese di alcuni scantinati ove, per altro, correttamente erano presenti letti o attrezzature, sia nuove che guaste, in giacenza ed utili alla bisogna potevano dare origine ad alcuno scandalo se non fossero appostate all’interno di un contesto inteso proditoriamente a instillare nei confronti della gestione aziendale un senso di allarme e di sconcerto che, al contrario se si fosse seguita una lettura corretta e senza illazioni immaginifiche delle cose presenti sarebbe stato inesistente ed ingiustificato.

Parimenti, questa Direzione Generale dell’ASP di Crotone deve lamentare che, grazie al palcoscenico televisivo alcuni sparasentenze presenti tra i commentatori, grazie alla diffusione del video in questione, hanno potuto sbizzarrirsi con il creare fantomatiche figure di Direzioni Generali, utilizzanti macchine blu e dotazioni organiche mirabolanti. Nulla di tutto questo è presente a Crotone ove questa Direzione non solo non ha dotazioni strumentali dedicate, ma non utilizza alcuna macchina blu ed usa per gli spostamenti la propria auto pagandosi in proprio i carburanti. Ed ancora deve aggiungersi che proprio grazie alla attenzione ed oculatezza nella erogazione ed uso delle risorse finanziarie questa ASP negli ultimi due esercizi ha potuto ricondurre il deficit a livelli mai prima d’adesso raggiunti predisponendo una seria riconversione verso l’ottimizzazione d’utilizzo del proprio budget.

Inoltre, a proposito delle file di attesa, si vuole qui rammentare, in contrasto con le facili conclusioni del servizio televisivo, che proprio nella settimana trascorsa, appunto al fine di accorciare le liste di attesa in alcune specialità che riscontravano una mancanza d’aggiornamento strumentale da oltre un decennio, questa Direzione ha proceduto all’acquisto di ben otto ecografi, di cui due destinati alla prestazione d’ecocolordoppler; tali ultime diagnosi strumentali, infatti, vedranno ben tre specialisti alternarsi con il fine appunto di abbattere totalmente la detta lista.

Solo per inciso si vuole qui di seguito rammentare brevemente le peculiarità operative dell’UO di Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza e Accettazione dell’Ospedale Civile S. Giovanni di Dio di Crotone.

Per una popolazione di circa 178.000 abitanti della Provincia, il numero degli accessi in Pronto Soccorso varia nel corso degli ultimi anni da 65.000 a 72.000 (per anno, poco meno di quelle dell’Umberto I° di Roma), con prestazioni complessive (visite mediche e chirurgiche, suture, esami ematochimici, Rxgrafie, altre procedure strumentali, consulenze specialistiche, etc.) da 130.000 a 160.000 e oltre (sempre per anno); il numero dei ricoveri costituisce il 19% del totale degli accessi; tale percentuale risulta essere una delle migliori in Italia, così come risulta da una recente segnalazione del Sole 24 Ore.

La percentuale di accessi per codice-colore a campione ha dato il seguente risultato:

Codici Rossi 1%; Codici Gialli 7,0%; Codici Verdi 50%; Codici Bianchi 42%.

I tempi medi di attesa al Triage per codice sono: Codice Rosso 0 minuti; Codice Giallo 4 min. contro i 10 min. nazionali; Codice Verde 5 min. contro i 30-60 min.; Codice Bianco 7-10 min..

I tempi di attesa durante l’iter diagnostico-terapeutico in P.S. sono: Codice Rosso tempo reale; Codice Giallo: la mattina i tempi sono piu’ lunghi che nel pomeriggio o notte, in quanto l’iter diagnostico e terapeutico è supportato da prestazioni di laboratorio. La mattina è di circa 3 ore; il pomeriggio di 2 ore; la notte di 90 minuti. I referti radiologici, invece, grazie all’introduzione del Fax sono molto celeri e diminuiscono i tempi di attesa. ( circa 15-20 minuti ); Codice Verde 50-60 min, se esegue prestazioni diagnostiche e consulenza; Codice Bianco 30-45 min se esegue consulenze.

In Pronto Soccorso vengono eseguiti circa 1100 EGA per i reparti dell’Ospedale e per le urgenze di P.S. e Medicina d’Urgenza.

Sono state eseguite circa 1500 ecografie (ETG Addome, Ecocolordoppler TSA e Ecocolordoppler arti inferiori) in urgenza per il P.S., per la Medicina d’Urgenza, ma anche per altri Reparti (Geriatria e ORL soprattutto). Vengono inoltre eseguite moltissime visite ambulatoriali di ritorno ( visite chirurgiche con medicazioni e rimozione punti di sutura, visite mediche, ETG, ).

I tempi di attesa per il ricovero sono variabili e dipendono dalla patologia e dal reparto di destinazione. Pochi sono i casi dove si verifica un’attesa più lunga per mancanza di posto letto e riguarda di solito pazienti con problemi internistici.

Per quanto riguarda la Medicina d’Urgenza, su sette posti letto, vengono effettuati fino a 950 ricoveri per anno dei quali oltre la metà seguiti da dimissione a domicilio. L’occupazione del posto letto supera il 90%. La degenza media di tutti i ricoveri è di 2,5 giorni. Molti sono i pazienti critici ed emodinamicamente instabili ma comunque collocati in letti con monitoraggio intensivo, per i quali si procede ad un inquadramento diagnostico immediato e ad un rapido trattamento.

Dal Novembre 2010 sono stati istituiti 4 posti letto di OBI (Osservazione Breve Intensiva) per migliorare la qualità dell’intervento sanitario, con diagnosi e dimissioni dei pazienti in sicurezza, ma soprattutto per determinare l’appropriatezza dei ricoveri. Il nostro Pronto Soccorso si trova ad affrontare un continuo aumento di domanda di salute e di prestazioni in un contesto in cui la qualificazione dell’ospedale in struttura prevalentemente per acuti ha portato ad una obiettiva diminuzione dei posti letto a fronte di una mancata disponibilità sul territorio di soluzioni alternative. Ecco quindi con l’OBI la realizzazione di un setting assistenziale alternativo tra l’area dedicata al paziente critico (Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza) e le aree dedicate al ricovero. L’OBI è lo strumento che garantisce prestazioni qualitativamente ottimali con minimo utilizzo di risorse, senza essere luogo di ricovero.

All’ingresso del Pronto Soccorso vi è l’area del Triage Infermieristico, con codici aggiornati e tecniche in corso di affinamento, anche se il nostro è ancora in attesa della ristrutturazione per passare al Triage Globale (da quello attuale di Bancone).

Ci sono stati contatti per la promozione della informazione mirata ai cittadini, sia direttamente che attraverso gli organismi che li rappresentano e le loro organizzazioni, sulla mission del Pronto Soccorso, delle strutture sanitarie di base e specialistiche del territorio, sui percorsi esistenti per le urgenze programmabili tra ospedale e territorio, sulla natura e scopo delle attività di emergenza-urgenza. È stato avviato l’Ambulatorio dei Codici Bianchi, anche nei giorni festivi e prefestivi, come promozione di accordi locali con i MMG e collegamento con gli stessi.

Questi i freddi ma significativi numeri del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Crotone. Nulla di simile alla “piazzetta” dell’Umberto I° è mai avvenuto in esso !!!!

E' necessario ancora aggiungere che nonostante l'enorme afflusso di persone (più di un terzo della popolazione accede ogni anno al PS) non si registrano in esso a tutt'oggi casi di cosiddetta “malasanità”.

Purtroppo ancora al sud la perfetta funzionalità del triage solo recentemente ha cominciato ad entrare nella mentalita' della gente; solo adesso e stentatamente si comincia a capire che le priorità non sono date da chi arriva prima, ma da chi sta peggio; su questo fronte di corretta attesa e rispetto dei turni d’entrata c'è ancora molto da fare, e, ad ogni modo, è necessario ribadire che anche per i codici bianchi i tempi di attesa sono assolutamente insignificanti.

Importante chiarire che l'abnegazione e la professionalità del personale medico infermieristico ed ausiliario del PS consentono anche di far si che lo stazionamento in PS sia dei pazienti da ricoverare sia dei pazienti che possono essere dimessi è enormemente inferiore (come si evince dai numeri) rispetto ad altri PS e questo nonostante i tagli, i piani di rientro. i ridimensionamenti; comunque si vuole sottolineare che eventuali stazionamenti di molte ore sono dovuti all'applicazione di alcuni protocolli anche emanati dalla Regione come per esempio quello sulla toracoalgia che prevede l'effettuazione seriata di alcuni esami al tempo zero a sei ore e a dodici ore.

E’necessario ribadire che,nonostante tutto, la percentuale di ricoveri rispetto agli accessi è del tutto sovrapponibile(o addirittura leggermente inferiore)rispetto alla media nazionale.

Bisogna ancora aggiungere che funziona nella stessa unità operativa la medicina d'urgenza dotata di sette posti letto e che fa 900 ricoveri annui; tale dotazione sarà nei prossimi giorni implementata con ulteriori nove posti che daranno possibilità di decompressione del Pronto Soccorso (si vuole ricordare che la soddisfazione espressa dai pazienti per questo reparto è massima).

Certo si ritiene ci sia ancora molto da lavorare per rispondere in pieno alla mission del Dipartimento di E.U. soprattutto sui fronti della congruità e celerità dell'intervento, ma parimenti è da dire che proprio questa opera è la priorità che questa D.G. si è data, fin dal momento del suo insediamento;

Nel rispetto pertanto della professionalità, dell’impegno e della abnegazione che medici ed infermieri e tecnici tutti dedicano alla attività di fornire salute all’interno dell’Ospedale San Giovanni di Dio, questa Direzione Generale si predispone a chiedere la refusione di danni per almeno due milioni di euro alla RAI ed agli orchestrati propalatori di frottole e di menzogne strumentali.

Rocco Antonio Nostro, Direttore Generale Asp Crotone


Pubblicata il: 28/02/2012 07:54:12



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